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Sinfonia d’autunno. Racconto di foglie e pini neri a Vienna

Gli alberi in autunno si vestono per l’occasione. I pini, invece, non cambiano mai vestito. Il nostro amico Arthur Cislach ci accompagna in una passeggiata tra foliage e aghi di pino.

C’è aria di autunno. L’altro giorno stavo passeggiando per i boschi maestosi di Vienna quando ho iniziato a riflettere sulle varie foglie degli alberi. Le sentivo muoversi gentilmente sopra la mia testa: foglie di faggio, acero e quercia, pronte all’inevitabile.


Mentre le notti si fanno via via più fredde, i giorni più corti e la foschia mattutina si prende pian piano tutta la giornata, ecco che si avvicina il gran momento per gli alberi decidui dell’emisfero boreale. Inamovibili e totalmente impassibili agli eventi di quest’anno, gli alberi si preparano a mettere in scena uno dei più incredibili spettacoli sulla terra.

Tutto inizia un poco per volta dai rami più esterni, poi i colori più vivaci si muovono senza sosta verso il tronco; in poco tempo investono tutto l’albero e lo vestono di un giallo sole vibrante, rosso scarlatto, arancione acceso o rame satinato. Insieme danno vita al più grande, e oserei dire il più meraviglioso, quadro impressionista, visibile perfino dallo spazio. A noi non resta altro che ammirarlo con tanto di ingresso libero, senza fila e, mantendendo la distanza di sicurezza, senza rischio di contagio.

Tuttavia non potevo fare a meno di chiedermi: gli alberi mettono in piedi tutto ‘sto show per distrarci dal loro aspetto malconcio durante i mesi invernali?

Mentre camminavo, mi sono imbattuto in un gruppo di splendidi pini neri nodosi che mi ha subito fatto venire in mente alcuni tra i dipinti a inchiosto giapponesi che amo di più. Rispetto ai loro parenti decidui, se ne stavano tutti calmi, come se sapessero bene che lo spettacolo in arrivo non era affar loro. 

Pini, Hasegawa Tohaku

I sempreverde con la loro eleganza non hanno bisogno di tutto questo trambusto. Alla fine si mantengono in gran forma tutto l’anno e non sentono l’urgenza di questo piccolo momento di vistosa follia. Per loro l’autunno è al massimo un’opportunità per eliminare poco per volta le foglie più vecchie e di lasciare che i temporali stagionali si occupino del resto.

Gli alberi sempreverde devono aver capito sin da subito che la resistenza è tutto quando si tratta di scegliere il fogliame. Certo, gli aghi non sono coloratissimi ma sanno sempre essere una sicurezza sia nella bella che nella brutta stagione. Protetti esternamente da uno spesso strato di cera e di cutina, ricchi di vitamina C, antiossidanti e sostanze antimicrobiche, sono il delicato serbatoio delle foglie. E non dimentichiamoci che sono anche molto saporiti!

Usati da migliaia di anni per curare lo scorbuto nei paesi più a nord, gli aghi di pino non solo solo sani ma anche incredibilmente gustosi con aromi che partono da sentori verdi e resinosi arrivando a note di agrumi e di nocciola

In cucina mi piace usarli in tutto, dal pesto ai frullati passando per spezie e tè. In modo particolare il tè con gli aghi di pino è una deliziosa bevanda aromatica perfetta per i giorni piovosi d’autunno. Quando lo bevo mi piace cullarmi all’idea che gli aghi di pino riescano a trasmettermi un po’ della loro eterna serenità. Una sensazione utile a tutti di questi tempi.

di Arthur Cislach

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